Guido Brugnara, quasi 40 anni al Consorzio di Ceola
Sono passati quasi 40 anni dal 1985, un anno denso di eventi.
Sulle note di "We are the World" di Micheal Jackson e Lionel Richie, a giugno Cossiga diventava Presidente della Repubblica, mentre ad ottobre il dirottamento della Achille Lauro e la successiva crisi di Sigonella prendeva le prime pagine dei giornali. In Trentino l'anno fu segnato da tragici eventi: a maggio piangevamo la morte di Attilio Bettega alla guida della sua Lancia 037, tra i più forti piloti di rally della sua epoca, mentre a luglio la tragedia di Stava divenne uno dei più grandi disastri industriali italiani. Ma il 1985 fu anche l'anno in cui i primi stati europei aderirono al Protocollo di Schengen, dando il via alla libera circolazione delle persone e delle merci in Europa.
Nello stesso anno, Guido Brugnara, già membro del Comitato Promotore del Consorzio di Ceola, ne diventava il primo segretario.
Guido Brugnara è stato festeggiato lo scorso 18 maggio dopo aver lasciato il consorzio alla fine del suo secondo mandato da Presidente, dopo esserne stato lo storico segretario dalla fondazione del 1985 al 2013. Lo sentiamo oggi al telefono per farci raccontare l'avventura di questi quasi 40 anni al consorzio.
Guido racconta con orgoglio del proprio lavoro come segretario e Presidente del Consorzio, ricordando le battaglie ed i successi durante i suoi mandati. Il suo lavoro come dipendente gli ha sempre lasciato il tempo necessario a conciliare questa attività al servizio della comunità locale. La motivazione ad andare avanti così tanti anni, ci dice, è sempre stata sostenuta dalla soddisfazione nel vedere i risultati del proprio impegno.
Tra le opere che ricorda più impegnative, sicuramente la condotta irrigua per il lago della Piazze. Si trattava di realizzare 20 km di condotta, poi fatta tutti su terreni privati e senza alcun esproprio, ma con grande dispendio di energie, anche per la battaglia con la Provincia per ottenere la concessione. Quello è un momento che ricorda volentieri, anche perchè fu un momento storico per come la Val di Cembra riuscì ad unire i propri intenti.
Non può quindi mancare una certa amarezza ed un grado di pessimismo nel vedere la Val di Cembra percorsa da troppi conflitti e incapacità di fare squadra tra i territori, al punto da avere il consorzio di secondo grado ormai da anni commissariato.
Prima di salutarci, gli chiediamo quali sono stati secondo lui i cambiamenti più importanti che ha vissuto in questi anni. Guido ci indica due aspetti, l'uno che riguarda il lavoro amministrativo, l'altro la pratica agricola. Sul primo punto, gli preme ricordare la grande evoluzione e semplificazione che c'è stata nel lavoro dei segretari dei consorzi grazie al ruolo della Federazione ed alla informatizzazione, a partire dal primo programma della GPI, cui lui stesso aveva contribuito partecipando a delle riunioni che servivano a raccogliere informazioni nelle fasi preliminari di sviluppo.
In campo agricolo, invece, ci racconta che la realizzazone dell'impianto irriguo fu veramente una rivoluzione per il suo territorio. Lui stesso ricorda le colonne di trattori con le autobotti, che per ore rimanevano in fila per fare il carico d'acqua dal rio e poi portarla ai campi. Scene a cui nessuno più pensa e a cui i più giovani non hanno mai assistito.
Chiudiamo augurandogli buona fortuna per il futuro e ringraziandolo per i tanti anni di servizio!